Google e altri motori di ricerca stanno sperimentando da anni le migliori combinazioni di colori da usare dietro le sezioni pubblicitarie pay per click (PPC). Quello che hanno scoperto è che il miglior sistema è quello di non avere alcun colore di sfondo da nessuna parte.
Recentemente c’è stato un vero e proprio contraccolpo sui risultati di ricerca PPC. La maggior parte degli utenti di Internet tende a bypassare queste sezioni del tutto (quando riesce ad individuarle). La ricerca ha dimostrato che la maggior parte degli utenti clicca su uno dei primi tre risultati organici (i link che appaiono appena sotto la sezione pubblicitaria) nello svolgimento di una query di ricerca.
I motori di ricerca hanno cercato di cambiare questa tendenza cercando di rendere sempre più invisibile il background degli annunci PPC, anche se la FTC (Federal Trade Commission) ha penalizzato questa pratica numerose volte nel corso degli anni.
Lo scorso mese di giugno, la FTC ha emesso un altro avviso che esprime la necessità di differenziare ulteriormente i risultati organici da quelli di pubblicità a pagamento sui siti di ricerca. Questo avviso è stato emesso in risposta a una recente indagine su “La consapevolezza del consumatore nell’Ad nei risultati di ricerca“, che ha evidenziato la grande difficoltà da parte degli utenti nel distinguere i risultati a pagamento da quelli organici.
L’avvertimento della FTC richiede ai motori di ricerca di utilizzare un testo che denoti chiaramente l’inizio e la fine di una sezione pubblicità a pagamento, così come l’utilizzo di un’adeguata ombreggiatura e di un bordo per aiutare a separare i risultati a pagamento dai risultati organici. Se diamo uno sguardo ai risultati di ricerca di Google nel corso degli anni, diventa chiaro perché la FTC ha ritenuto necessario emettere un tale avvertimento.
In primo luogo, diamo un’occhiata ad una pagina di risultati di Google nel 2007:
In questa pagina di risultati nel motore di ricerca (SERP), gli annunci a pagamento sono chiaramente evidenziati dal resto della pagina con sfumature gialle e con “collegamenti sponsorizzati” testuali ben visibili. I visitatori di questa pagina potrebbero facilmente individuare cosa è organico e cosa a pagamento.
Ora, diamo un’occhiata a una pagina di risultati simile ad agosto 2013:
In questa immagine capiamo senza troppa difficoltà quali sono le intenzioni di Google.
Anche se stanno ancora utilizzando una sfumatura giallastra (hanno anche sperimentato sfumature blu e viola nel corso degli anni), è molto meno evidente di quella del 2007. Più aumentiamo la dimensione degli schermi in cui visualizziamo la sfumatura più questa diventa invisibile.
Google ha anche scambiato la voce “collegamenti sponsorizzati” con un’icona molto più piccola “annuncio”. Inoltre ha spostato il testo sul lato sinistro per camuffare ulteriormente la visibilità dell’annuncio.
Google non è nemmeno il peggiore nella visualizzazione di ingannanti annunci a pagamento.
Ecco alcuni recenti screenshot da Bing e Yahoo, vediamo se è possibile individuare le sezioni di annunci a pagamento:
In queste pagine di ricerca, le sezioni di annuncio a pagamento sono completamente indecifrabili dai risultati organici. Nel mondo di oggi tra la ” Banner Blindness (cecità da banner)” e “l’Immunità degli Ad“, è chiaro che i motori di ricerca hanno scoperto che rendendo le loro sezioni di annunci indistinguibili dai risultati organici ne traggono profitto loro e i loro clienti.
La grande maggioranza delle persone che effettua ricerche su Internet graviterà tra i primi due risultati organici, e la maggior parte delle persone ignorerà tutti gli annunci a pagamento.
Google sta cercando di combattere questa battaglia con l’inserimento di una nuova funzione: Il Carosello della Conoscenza (Knowledge Carousel). Questo strumento fornisce una raccolta di risultati frequentemente menzionati per determinati termini di ricerca, che appare nella parte superiore dello schermo come un elenco di immagini in miniatura. Purtroppo questa funzione non è stata in giro abbastanza a lungo per sapere che tipo di effetti avrà nel mondo della ricerca.
Google e gli altri motori di ricerca continueranno a spingere sempre di più sull’opacità degli annunci a pagamento. E’ ovvio che la FTC non resterà con le mani in mano se questa pratica dovesse spingersi troppo in là.
Se la FTC riuscisse a fissare delle regole ben precise, le aziende impegnate in campagne pubblicitarie potrebbero vedere una leggera perdita nel traffico nei loro portali. Una perdita non così significativa da abbandonare le campagne pubblicitarie del tutto. Questi cambiamenti di background hanno già avuto in passato dei precedenti ma senza portar danno ne ai motori di ricerca nei a i loro clienti. Quello che ci aspettiamo ora non è tanto distante da ciò che è accaduto in passato.
Tuttavia, le aziende che attualmente partecipano a campagne pubblicitarie dovrebbero ottenere il massimo dalle campagne a pagamento, perché attualmente queste sembrano essenzialmente simili ai risultati di ricerca organici, e quindi i consumatori non accorgendosi della differenza continueranno a cliccare e portare traffico.
Liberamente tratto da: Pay Per Click Advertising: Fool the Eye, Fill the Wallet